Il trasporto intermodale prevede che il carico si trasferisca a destinazione utilizzando mezzi diversi, al fine di coprire una maggiore distanza in meno tempo. A tale scopo, si utilizzano dei container, robusti ma particolarmente adatti a essere spostati su un treno o su una nave con i macchinari giusti.
Un esempio di trasporto intermodale è quello multimodale o combinato, a seconda che si utilizzino più mezzi diversi o si evitino strade e autostrade.
In linea di massima, il significato del trasporto intermodale di tipo combinato, in Italia si riferisce a un percorso per vie non stradali che risulti superiore a 100 chilometri.
I container utilizzati per il trasporto intermodale
L'utilizzo generico di UTI, ovvero Unità di Trasporto Intermodale, come accennato, può riguardare principalmente dei container. Il container è una struttura in solido metallo dalle misure tendenzialmente standardizzate (circa 6/12 metri per circa 2 metri e mezzo) e agganci che sono atti a fissare ogni singolo contenitore praticamente ovunque su navi, treni o aerei. Molto importante sarà la sigla che contraddistingue i diversi container, perché occorre sempre poter individuare sia l'azienda che possiede i beni che il tipo di contenuto.
Secondo le normative ISO, al fine di preservare il carico ma anche di poterlo caricare e scaricare agevolmente, i container per il trasporto intermodale hanno un'apertura a due battenti di facile accesso ma che si può sigillare in maniera ottimale per evitare ogni tipo di effrazione. Per movimentare tali contenitori si utilizzano principalmente gru e carrelli elevatori.
Questo tipo di trasporto consente quindi a oggetti, suppellettili, merci e qualunque tipo di carico, fragile o meno, di viaggiare anche per svariati chilometri senza mai subire danni. Ovviamente, esistono anche tipologie di contenitore più idonee a stare nella stiva di un aereo, dalle dimensioni ridotte ma sempre con caratteristiche riferibili a quelle di tipo ISO.
I vari tipi di trasporto intermodale
Quando ci sono da due a più modalità di trasporto intermodale, si parla quindi di multimodale: ad esempio, qualora si debba provvedere a cominciare il viaggio in treno per poi spostarsi su una nave al fine di superare un tratto di mare e magari, una volta a terra, passare a dei camion dedicati.
Laddove invece su strada il tratto sia relativamente breve, come visto, si parla di trasporto intermodale di tipo combinato, con prevalenza di movimentazioni lungo una ferrovia o su un'imbarcazione. Può essere il caso di lunghe tratte o anche di trasporti intercontinentali.
Tutti i vantaggi del trasporto intermodale
Il primo e più evidente vantaggio di un trasporto intermodale riguarda la possibilità di movimentare davvero ovunque il carico, avendo a disposizione una rete organizzativa che prevede svariati mezzi e modalità con standard di sicurezza ai massimi livelli, specie se ci si affida a esperti del settore con larga esperienza in merito.
In altri casi il trasporto intermodale va fatto in maniera costante nel tempo, ripetendosi a intervalli regolari, magari per garantire forniture a catene estere o esigenze analoghe legate al commercio e agli scambi internazionali: in tal senso, sarà opportuno ricercare professionisti che siano a conoscenza di più lingue diverse, così da poter contare sempre su una comunicazione ottimale in ogni fase della movimentazione.
Un altro grande vantaggio è rappresentato dalla grande ecosostenibilità della modalità intermodale: limitando il trasporto su gomma, infatti, si promuove l'utilizzo di mezzi come treni e navi con un minor impatto ambientale – in ogni caso, i camion di ultima generazione emettono quantitativi sempre più ridotti di CO2 nell'ambiente.
Ai carichi completi ed esclusivi, poi, talvolta si affiancano anche quelli combinati, al fine di ottimizzare la logistica e i costi, ma sempre con la massima cura ed efficienza, avendo la priorità di suddividere adeguatamente i vari clienti.
Naturalmente, il trasporto intermodale non è consigliato se occorre refrigerare la merce, in quanto le lunghe percorrenze, nonostante le accortezze, potrebbero interrompere la cosiddetta catena del freddo.
Invece, per quanto concerne i carichi più preziosi da un punto di vista economico, il consiglio è quello di optare per il volo aereo, che è più rapido e risulta perfetto per i carichi meno ingombranti.
La logistica dei trasporti intermodali
Può capitare, durante un trasporto intermodale magari particolarmente lungo e articolato, di dover fare delle "tappe" (anche se, grosso modo, le migliori aziende garantiscono sempre il minor spreco di tempo possibile).
In questo caso, il carico potrebbe dover sostare in magazzino e quindi dover subire un'ulteriore movimentazione: diventa quindi ancor più importante poter controllare da remoto il viaggio dei container così da garantire una logistica lineare e sapere sempre dove si trovano.
In linea generale, i documenti di trasporto, spesso indicati solo con l'acronimo DDT, sono fondamentali e dovranno essere sempre visibili al cliente: ciò diventa ancora più semplice se si opta per l'ormai diffuso formato digitale, che ha quasi soppiantato del tutto il cartaceo. Per legge, comunque, i DDT vanno conservati in archivio per non meno di 10 anni.